SeoIta – SEO e Posizionamento sui Motori di Ricerca

Just another Seo Blog

Google introduce Knowledge Graph

Ci siamo, Big G ha quasi completato il suo passaggio da motore di ricerca a universo parallelo, una moderna Skynet molto più reale di quella vista in Terminator, un’intelligenza artificiale in grado di capire, comprendere e catalogare il mondo quasi come farebbe una persona reale.

L’annuncio di Knowledge Graph non ci coglie di sorpresa, infatti da anni Google sta cercando di rendere il web semantico e di interpretare le ricerche degli utenti, e adesso tutto ciò sembra essere pronto.

In cosa consiste? Beh diciamo che se ad esempio tu stai cercando la keyword “Bob Dylan” tu non cerchi semplicemente articoli o siti che contengano quelle due parole, tu stai cercando informazioni su una persona, che fa il cantante, e quindi sarai interessata a conoscerne magari la vita, le parole, le canzoni, mentre se ad esempio cerchi “American Pie” stai cercando informazioni su un film, del quale magari vorrai vedere degli spezzoni, sapere informazioni sul cast e così via. Con Knowledge Graph Google si propone di ricondurre i contenuti web ad entità con un loro significato specifico e collegate a loro volta con altre entità, un modello più simile al mondo reale rispetto all’attuale rete di contenuti. Non è una cosa semplice da realizzare, staremo a vedere se G riuscirà nel suo intento, intanto gustatevi questo video di introduzione al Knowledge Graph:

Lo strano caso di Rudy Bandiera e Denise Milani

Chi nel mondo social di oggi non conosce Rudy Bandiera? Uno dei più importanti influencer e social media guru italiani, simpatico, sempre sul pezzo e soprattutto seguitissimo su tutti i social network.

Rudy Bandiera

Rudy Bandiera

Chi altrettanto non conosce Denise Milani? La modella ceca con il seno più bello del web, la prorompente bomba sexy dalle curve mozzafiato che ha fatto impazzire milioni di uomini nel mondo?

Denise Milani

Denise Milani

Chi si chiede quale sia il legame che unisce queste due persone così diverse (Rudy non me ne voglia) non solo fisicamente?

Ecco risolto l’arcano: Rudy Bandiera, grande estimatore della bella Denise Milani, ha scritto su di lei un post nel suo blog personale (rudybandiera.com), dichiarando tutta la sua delusione per la scoperta che la modella si dedica adesso a gare di body building, e pensate pensate ha scalato la serp di Google per la keyword “denise milani” fino ad arrivare in seconda posizione assoluta dietro solamente a wikipedia! Inoltre la cosa strana è che l’articolo, per quanto ben strutturato, ha ad esempio un title che non nomina nemmeno la keyword “denise milani”, non ha immagini, nè troppi riferimenti alla modella, pertanto è risultato a molti un mistero come questo articolo sia finito così in alto. La mia personale teoria a riguardo è che molti dei siti concorrenti per tale serp siano sovraottimizzati e soprattutto forniscano quasi esclusivamente immagini e quasi per nulla testo, inoltre sono pochi quelli che ne parlano in italiano, e soprattutto mi viene da pensare che dopo l’aggiornamento Penguin all’algoritmo di Google contino molto di più le condivisioni sui social network, cosa che non manca al nostro Rudy.

Voi cosa ne pensate? Qual’è la vostra teoria a riguardo? Rudy Bandiera ha scoperto l’elisir di posizionamento su Google e non vuole condividerlo? E’ solo fortuna? Aiutatemi e aiutateci a comprendere.

Bing e la ricerca Sociale

Premessa:

Google si intromette con prepotenza nel campo dei social network con un prodotto che a dirla tutta di innovativo ha veramente poco, ma che vista la potenza di Big G ha molte speranze di sopravvivere. Il Social Network di Google stenta a decollare? No problem! includiamo i suoi risultati ed i +1 tra i criteri di posizionamento per gli utenti loggati in Google, così attireremo un mucchio di gente! Questa in soldoni l’idea alla base di Google plus your World. Ma in tutto ciò potevamo non attenderci una risposta da chi di tutto ciò è più interessato e ne trae maggiori danni?

Ed infatti non è tardata la notizia di una salda alleanza, che già era nota da un po’, tra Bing e Facebook, che hanno realizzato un aggiornamento per il motore di ricerca Microsoft in modo da renderlo molto più social e da sfidare così Google proprio nel campo in cui punta maggiormente, ovvero la ricerca sociale.

La ricerca sociale di Bing ( www.bing.com/new ) aggiunge sulla destra una nuova barra suddivisa in 4 sezioni:

  • Chiedi ai tuoi amici
  • Amici che potrebbero sapere
  • Persone che sanno
  • Feed delle attività

Chiedi ai tuoi amici

Vi permette di chiedere ai vostri amici se sanno aiutarvi a trovare la risposta alla vostra ricerca, potete quindi postare direttamente su Facebook per chiedere aiuto.
Amici che potrebbero sapere

Chiedi direttamente ad una persona che parla dell’argomento di ricerca il suo parere, probabilmente se ne parla è perché è appassionato o esperto del tema.

Persone che sanno

Possiamo vedere cosa dicono gli esperti della rete, cioè se hanno apprezzato quel risultato di ricerca o meno.

Feed delle attività

Se qualche amico ha già fatto una domanda sullo stesso argomento che stiamo cercando la vedremo in questo riquadro, in modo da capire se qualche nostro amico ha già ottenuto una soluzione al nostro stesso problema.

Oltre a queste 4 funzionalità la ricerca in genere sarà influenzata dalla nostra attività sui social network, dai like e dalle attività dei nostri amici, proprio come su Google.

Chiaramente tutto ciò è disponibile solamente negli Stati Uniti, in Italia loscenario vede sempre un monopolio assoluto da parte di Google, senza per il momento nessun segnale di miglioramenti o di cambiamenti da parte di Bing.

Pesci d’Aprile 2011

Ovviamente anche quest’anno in rete si sono susseguiti una marea di pesci d’aprile, scherzi più o meno credibili ma molto molto divertenti. Eccovi la nostra top 3 per il nostro e speriamo vostro piacere:

Al terzo posto si posiziona YouTube con questo simpatico video che raccoglie i migliori video del 1911

Al secondo posto la simpatica trovata di Google che alla ricerca del termine “comec sans” appariva in questo modo:

Google Comic Sans

Al primo posto questo divertente video di Blizzard che svela la versione Xbox Kinect di Starcraft:

Se avete altri pesci da segnalare commentate, commentate, commentate!

A presto Gente!

Fattori Futuri per il Rank

Leggendo questo interessante articolo di Rand Fishkin su SeoMoz ho trovato interessanti spunti che vorrei condividere con voi. L’articolo è in inglese, quindi vi farò una sintesi per chi non lo conoscesse, chi invece è interessato all’articolo originale beh consiglio vivamente di leggerlo.

Storicamente Google (e di conseguenza solitamente anche gli altri motori di ricerca) cambia ogni 3-4 anni i fattori principali di ordinamento dei risultati di ricerca. Vediamo come sono cambiati negli ultimi anni:

  • 1996-1999: Utilizzo della keyword nella pagina + meta data
  • 1999 – 2002: PageRank + Elementi On-page
  • 2002 – 2005: Anchor text + Nome del Dominio + PageRank + Elementi On-Page
  • 2005 – 2009: Importanza del Dominio + Diversità dei domini da cui è linkato + Topic modeling + Anchor text + Nome del Dominio + PageRank + Elementi On-Page

Come vedete la cosa si è fatta sempre più complessa e molti elementi inizialmente importanti hanno perso totalmente importanza nella filosofia di Big G.

Inoltre nel corso degli ultimi due anni abbiamo visto introdurre tra i fattori considerati sia da Google che da Bing i dati provenienti dai social network (principalmente Facebook e Twitter).

Adesso vediamo cosa nel pensiero di Rand Fishkin potrebbe divenire determinante nel futuro:

1) Segni del Brand

Molti siti attualmente nei primi posti delle SERP per chiavi relative a marchi specifici (Nike, Puma, ecc…) non sono i siti ufficiali, gli store ufficiali o comunque risultati realmente significativi per i Brand. Ad esempio se si ricerca scarpe nike ultimo modello non apparirà alcun riferimento in prima pagina a siti ufficiali del marchio Nike. Come potrebbe Google distinguere un sito importante per uno specifico Brand da un generico sito che ne parla? Nell’analisi che compie Rand nel suo articolo pone l’attenzione su una serie di piccoli ma importanti fattori che potrebbero portare Google ad utilizzare anche questo parametro, anche se personalmente lo vedo poco percorribile per il momento.

2) Associazione di Entità

Google potrebbe identificare il significato di una chiave di ricerca, categorizzarla per esempio, ed associarvi risultati ritenuti rilevanti per quell’entità. Beh cerco di spiegarmi meglio con un esempio: se ricercassimo “pollo al limone” Google potrebbe associare questa entità alla cucina, pertanto capirebbe che molto probabilmente si parla di ricette e di cibo, dando una maggior rilevanza nei risultati di ricerca a siti di questo genere, siti di ricette.

3) Il giudizio dell’uomo

Google potrebbe cominciare a dare valore al giudizio espresso dai propri utenti nei confronti dei risultati di ricerca. Da tempo è possibile una volta effettuato il log-in su Google riordinare o addirittura eliminare dalle serp risultati non rilevanti per lo specifico utente. Big G potrebbe cominciare a studiare questi feedback e a sfruttarli per creare risultati sempre migliori.

Che dire, staremo a vedere come sempre! Vi consiglio vivamente in ogni caso di leggere l’articolo originale, veramente molto interessante: http://www.seomoz.org/blog/the-next-generation-of-ranking-signals

Google Accusa Bing di Copiare i suoi risultati di ricerca

Google contro Bing: la guerra è iniziata. Siamo solo all’inizio del 2011 e già i toni si alzano tra i due maggiori competitor del mercato del search. Ma cosa è successo esattamente?

Google ha accusato Bing di non concorrere ad armi pari nella lotta tra i due, di non sviluppare esattamente un proprio algoritmo di indicizzazione e composizione dei risultati di ricerca, ma bensì di spiare i risultati forniti agli utenti da Google e di copiarli.

Le accuse sono forti e specifiche, senza mezzi termini, Big G infatti avrebbe osservato la cosa per diverso tempo vedendo sempre più confermati i propri sospetti sul fatto che il motore Microsoft utilizzasse il browser Internet Explorer e la Toolbar di Bing per recuperare i risultati offerti da Google alle query di ricerca degli utenti. Per fugare ogni dubbio il team di esperti di Google ha utilizzato una curiosa tecnica: ha individuato delle keywords senza alcun senso, che normalmente non restituirebbero alcun risultato (ad esempio la parola mbzrxpgjys), per le quali anche Bing non restituiva alcun risultato. A questo punto Big G ha semplicemente inserito un risultato nella Serp per tale keyword, un risultato che non aveva nulla a che spartire con la keyword cercata, e sorpresa sorpresa… dopo pochi giorni anche Bing restituiva lo stesso identico risultato per quella keyword! Incredibile (avrebbe detto Steve Jobs 😛 )! Beh lo stesso procedimento è stato eseguito più e più volte su keywords diverse giungendo sempre allo stesso risultato.

La guerra del search

Bing ha replicato subito la questione, ma si è ben guardato dal negare il tutto, anzi ha spiazzato tutti dichiarando che i suoi algoritmi tengono in gran considerazione quanto restituito dalle Serp di Google, anche se non sono l’unico elemento che tengono in considerazione, confermando quindi di fatto che ci sia un’osservazione costante ed incisiva. Niente di illegale in questo, afferma Microsoft, in effetti gli utenti che utilizzano la toolbar di Bing ed Internet Explorer danno il proprio consenso alla divulgazione dei propri dati di navigazione, tecnica che anche Google ha utilizzato per molto tempo con Chrome (e probabilmente anche con Google Analytics).

Che dire, la Guerra del Search è aperta, chi la spunterà? Si attendono nuovi sviluppi…

Il Social Network del 2011

Previsioni per il 2011

Con l’inizio del nuovo anno in molti blog e siti si leggono previsioni ed auspici per l’anno appena iniziato, perciò mi sono detto: “Posso io essere da meno ed astenermi dal comunicare ai miei (pochi) lettori le mie personalissime previsioni SEO per il 2011?!”. Chiaramente no! Pertanto eccomi qui con alcune previsioni sicuramente azzardate ma verosimili ( se ci indovino mi farò chiamare Mago Seo per tutto il 2011).

Iniziamo:

  1. Nuovo progetto per un motore di ricerca Facebook + Bing: non è un segreto ormai l’alleanza stretta nel 2010 dai due colossi del web per contrastare il dominio di Google, quello che prevedo io per l’anno prossimo è che facebook organizzi le informazioni degli utenti fornendole a Bing, in modo da creare un motore di ricerca di nuovissima concezione, non solo basato sui contenuti e sui canonici parametri seo utilizzati da Big G. D’altro canto è chiaro che Bing si sia reso conto che è molto difficile competere con Google sul suo stesso campo di battaglia, e non nasconde di certo il suo punto di vista diverso sul search engine, lo dimostrano progetti come Visual Search. Staremo a vedere!
  2. Il lavoro di un SEO specialist si farà sempre più difficile, soprattutto per ulteriori Personalizzazioni dei risultati di ricerca di Google in base a utente e indirizzo ip. Pertanto avremo serp sempre più diverse a seconda di quale utente le consulti, algoritmi sempre più difficili da identificare e capire e risultati organici sempre più mischiati con risultati di mappe, social network, news e quant’altro, in modo che la vita di chi fa Seo sia sempre più dura e soprattutto in modo da incentivare gli utenti ad investire nei risultati a pagamento.
  3. Quora (http://www.quora.com/), nuovo sito interessante di domande e risposte,  prenderà campo e sbarcherà anche in Italia, se ben tradotto e se la qualità delle risposte alle domande poste sarà sempre alta potrebbe risultare un successo visto il numero di utenti che già utilizzano ad esempio Yahoo Answer.
  4. Tra il 2011 e il 2012 si avrà un incremento notevole degli investimenti di piccole e medie imprese su internet, tutti coloro che attualmente investono solamente su pubblicità classica passeranno pian piano anche ad investimenti su web, grazie anche all’indottrinamento (o evangelizzazione) che Google sta pian piano introducendo anche da noi.
  5. Google introdurrà forme di pubblicità nella propria home page.

 

Chiaramente queste sono solamente previsioni di pura fantasia, nessun fatto concreto può dimostrare tali ipotesi, e sicuramente nessuno di questi punti si avvererà, ma mi sono divertito ad immaginarmi nuovi scenari per l’anno appena iniziato, chissà che almeno in qualcosa ci abbia preso.

A presto!

White & Black Hat Seo

White hat Seo e Black hat Seo: Tecniche di posizionamento

Avete mai sentito parlare di White Hat Seo e Black Hat Seo? Beh sono un po’ come Jedi e Sith in guerre stellari, la Forza ed il suo lato Oscuro, pieno di poteri ma anche di insidie.

Il Black Hat Seo è costituito da tutte quelle tecniche estreme per un posizionamento rapido e potente, che però rischiano di portare un sito ad essere addirittura bannato dai motori di ricerca. Di contro il White Hat Seo è costituito da tutte le tecniche per così dire “legali”, gradite ai motori di ricerca, che portano un sito a posizionarsi lentamente ma in modo durevole e senza rischi.

Un po’ come il diavolo e l’acqua santa queste due scuole di pensiero sul tema Seo si sono date battaglia nel corso degli anni, ed ancora oggi entrambe hanno i loro sostenitori.

Il Black Hat Seo è sempre stato “combattuto” dai motori di ricerca, che sono sempre andati alla ricerca di algoritmi sempre più precisi di posizionamento, per permettere agli utenti che effettuano una ricerca di ottenere risultati attinenti a quello che cercano, introducendo via via nuove variabili per posizionare un sito, in modo da eliminare tutti quei siti privi di contenuti interessanti, posizionati solamente con tecniche ambigue, poco curati ed aggiornati.

Mentre il Black Hat Seo è andato sempre alla ricerca di metodi per “aggirare” i controlli dei motori di ricerca, il White Hat Seo ha seguito i dettami dei motori, cercando di rendere i siti sempre più user-friendly, leggibili, ricchi di contenuti, usabili e di conseguenza posizionati.

Le principali tecniche che il Black Hat Seo ha utilizzato nel corso degli anni sono:

  • Doorwaypages: pagine html altamente ottimizzata per una o più parole chiave in modo che i motori di ricerca ne indicizzino e posizionino i contenuti, che però effettuano un redirect istantaneo ad un’altra pagina o un altro sito, in parole povere sono pagine che non vengono percepite dagli utenti, i quali vengono rimandati subito al sito che le utilizza.
  • Testo e Link Nascosti: inserire nelle pagine che si intende posizionare del testo scritto appositamente per il Seo e link a pagine altamente ottimizzate, testo e link resi però non visibili all’utente attraverso i Css o altre tecniche.
  • Cloaking:  pagine create appositamente per i motori di ricerca, differente da quella che viene invece vista dagli utenti. In breve, quando viene identificato uno spider all’interno del sito, uno script gli mostra una versione differente della pagina web.

Al contrario il White Hat Seo segue tutte quelle tecniche atte a posizionare il sito nel medio-lungo periodo e a mantenere il posizionamento acquisito nel tempo.

Si può tranquillamente dire che il White Hat Seo sia la strada giusta, tuttavia anche il Black Hat Seo continua ad avere una certa diffusione e ad evolversi continuamente a seconda delle evoluzioni introdotte da Google & Co.

Se avete dubbi, domande o appunti da fare, come sempre commentate!

A presto!

SEO?! Ma è roba da mangiare?

Cosa è il Seo?Salve
a tutti, questo è il primo post della categoria “Seo for Dummies”
nella quale tratteremo l’argomento Seo in modo semplice senza dar
nulla per scontato, per tutti coloro che si avvicinano
all’argomento da neofiti, senza sapere neppure cosa sia. Da dove
cominciare? Innanzitutto direi che potremmo dare una definizione di
SEO (Search Engine Optimization). Citeremo in questa occasione
Wikipidia che ne da la seguente spiegazione: “Con il termine
ottimizzazione (Search
Engine Optimization
, SEO, in inglese) si intendono tutte
quelle attività finalizzate ad aumentare il volume di traffico che
un sito web riceve dai motori di ricerca. Tali attività comprendono
l’ottimizzazione sia del codice sorgente della pagina, sia dei
contenuti.” (http://it.wikipedia.org/wiki/Ottimizzazione_(motori_di_ricerca))
Adesso che avete un’idea di cosa sia l’ottimizzazione di un sito
per i motori di ricerca potremo cominciare a parlare di tutte
quelle tecniche di base che andrebbero seguite per ottimizzare il
proprio sito, in modo che quest’ultimo venga posizionato nei motori
di ricerca. Posizionato?! non sapete cosa voglia dire? Beh avete
ragione, non ve l’ho ancora spiegato! Il termine
posizionamento (nei motori di
ricerca)” viene utilizzato per indicare il fatto che un sito sia
presente nei primi ‘X’ risultati di una ricerca per specifica
“parola chiave” in un particolare motore di ricerca. Ben diverso è
il concetto di indicizzazione, che sta
invece ad indicare il fatto che il sito in questione sia presente o
meno nell’indice di uno specifico motore di ricerca. Prima di
passare ad un esempio pratico che vi possa chiarire la differenza
tra i due concetti appena espressi diamo una ultima definizione di
“parola chiave” (keyword). Una parola chiave è un termine (una o
più parole) per il quale è possibile effettuare una ricerca su di
un motore di ricerca. Passiamo ad un esempio pratico che possa
chiarire fino in fondo i concetti espressi finora: Prendiamo in
esame il sito http://wordpress.com/ .
Andiamo su Google ad esempio e digitiamo la parola chiave “casa”
nel box di ricerca. Noterete tutti che nella prima pagina di
risultati non è presente il sito in questione , ciò vuol dire che
il nostro blog non è posizionato per
la parola chiave “casa”. Se però scrivere nel box di ricerca l’url
del sito (wordpress.com)
vedrete che esso comparirà tra i risultati visualizzati, ciò vuol
dire che è presente nell’indice. Parleremo prossimamente dei motivi
per cui un sito potrebbe non essere indicizzato. Beh adesso avete
le prime nozioni di base per addentrarvi nel mondo del Seo, nei
prossimi post di “Seo for Dummies” parleremo del panorama italiano
dei motori di ricerca da tenere in considerzione, delle prime
rudimentali tecniche e degli accorgimenti di base per ottimizzare
il proprio sito, e dei motivi di una mancata indicizzazione da
parte dei motori di ricerca. A presto Gente!

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